Una forma di malessere generale, interiore, personale
E' difficile da spiegare, almeno a parole
Nonostante questo, faccio uno sforzo e condivido con Voi il nostro spettacolo di Sabato scorso, il 27.07.2013 in quel di S. Andrea di Compito
Non era la prima volta che ci esibivamo in quel luogo, ma era la prima volta che lo facevamo da soli come compagnia ... Gli Avanzati
Il mio collega di teatro Paolo era presente ... E a cui devo un particolare GRAZIE oltrechè per la sua presenza, per averci aiutato con le musiche di scena
Queste le sue bellissime parole
Sganarello o Il Cornuto Immaginario (Moliere)
Esistono coppie che, ardenti di
passione, desiderano coronare con le giuste nozze il loro sogno d’amore.
Esistono coppie che, dopo le giuste nozze di cui sopra, vedono affiancarsi
all’amore quel sentimento di rassegnazione e sopportazione che spesso per il
marito ha il sapore del legno. Il legno del mattarello con cui la moglie gli
esprime il suo disappunto. Ora, che succederebbe se questi due modi di vivere
la coppia si incontrassero, o meglio si scontrassero? Che succederebbe se, per
un bislacco gioco del destino, una ragazza smarrisse il ritratto
dell’innamorato, ed tale ritratto fosse casualmente ma inopportunamente
ritrovato da una moglie non proprio soddisfatta della condotta del marito?
Nella realtà ne nascerebbe, prendendo a prestito un’espressione tecnica
dell’ambito sociologico, “un casino che la metà basterebbe”. E in scena? Pure.
In un vorticoso turbinare di equivoci e di gottini di vino, i protagonisti si
accusano e si scusano, rinfacciano e negano, tramano e rimuginano, tutti
invischiati in una situazione in cui nulla sembra ciò che è.
Gli Avanzati portano in scena una
rocambolesca vicenda tragica (per i protagonisti) e comica (per gli
spettatori), e lo fanno con grande spigliatezza e padronanza del testo, unita
alla cura per la pulizia dei movimenti e dei gesti, e alla notevole
caratterizzazione dei personaggi:
Celina (Barbara Puppa), la
giovane il cui amore per il suo spasimante è tale da portarla a sfidare la
volontà del padre, ma anche nel cercar vendetta quando lo crede traditore.
Gorgibus (Antonio Lampo), vecchio
avido di schei (ovvero il vil denaro, la pecunia, l’argent, insomma ci siamo
intesi) deciso a far sposare la figlia Celina con un buon partito che però ella
non ama, ma non è un problema per Gorgibus, dato che per lui “l’amor nasce dal matrimonio” e, manco a
dirlo, il matrimonio nasce dagli “schei, tanti schei, beli schei”.
Lelio (Luca Pieretti), un giovane
baldanzoso sempre appresso al suo fido e nitrente destriero, innamorato di
Celina, da cui è ricambiato, colmo di vigore, di passione, ma non di schei, e
pertanto mal visto da Gorgibus.
Sganarello (Lorenzo Bonaccorsi),
povero e semplice uomo che cerca di affogare uno ad uno i dispiaceri della vita
nei rossi rivoli del vino. E dal momento che i suoi dispiaceri sono tanti, ha
bisogno di molto, molto, molto vino.
Infine la moglie di Sganarello
(Giovanna La Russa), donna resa arcigna dal costante compito di staccare il
marito dal fiasco, compito che suo malgrado è costretta a svolgere con l’uso
del mattarello, lo strumento con cui da secoli le brave donne di casa inculcano
la creanza ai maschietti più disordinati e distratti.
Uno spettacolo piacevole che ha
allietato la serata del pubblico giunto a Sant’Andrea di Compito invitando i
presenti a riflettere che “a volte le cose non sono quello che sembrano”.
(Paolo Sechi)
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