mercoledì 18 dicembre 2013

Posso invitarti a cena ?






















L'idea è nata così, tra uno sguardo e una parola. Un invito a cena, classico, informale, giusto per fare due chiacchiere e cominciare a conoscersi o quantomeno, riuscire a parlare in maniera tranquilla senza il frastuono continuo del bar e dei clienti
E così, il mio lato 'artistico' ha confezionato questo semplice invito
Un invito molto informale, ma di sicuro impatto
Le emozioni nascono tra uno sguardo, una carezza, una parola o ancora un silenzio
Il mio 'iter' è nato da un anulare spoglio senza nulla ormai e da un precedente pseudo invito a Teatro non andato a buon fine
E così, tra una parole e una carezza, nasce questo invito
Il primo effetto : una grandissima risata, forse dettata da un imbarazzo ingiustificato o da una sorpresa riuscitissima che sicuramente ha colpito
Sicuramente il fattore sorpresa ha giocato un ruolo importante, così come lo sguardo e l'analisi delle piccole cose che non le ho mai nascosto
Così come non le ho mai nascosto i complimenti per la sua bellezza ed il suo essere Donna
Il resto ? Per ora si rimane in attesa ... Non sia mai che sia lei a dire 'Quell'invito è sempre valido ?'

domenica 15 dicembre 2013

Il momento è arrivato ...















Ci sono dei momenti in cui qualcosa cambia, irrimediabilmente e senza possibilità di Rollover
Qualcosa che sino a quel momento è rimasto chiuso nel segreto dei propri pensieri esplode ed erompe dagli argini come un fiume in piena travolgendo tutto ciò che trova

Questo momento, quando arriva, ti travolge con tutta la sua intensità e ti lascia senza fiato, scevro da ogni forza e da qualsiasi pensiero contraddittorio possa albergare in quel momento dentro di te
Non esiste una causa scatenante, non esiste una diagnosi o una cura ... Sai solo che quando arriva, te ne accorgi senza dubbio alcuno
E quel momento, per quanto violento possa essere, sai ugualmente essere la tua via d'uscita
E ringrazi Dio perchè ciò è avvenuto, anche se sei sfinito e sfibrato, anche se ti sembra di aver camminato sul deserto nell'arsura del Sole cocente e della sabbia infuocata, anche se credi di non farcela più
No, quel momento, quell'istante in cui ne prendi consapevolezza, è la tua ancora di salvezza e dopo, quando ti riprenderai dalla fatica, ringrazierai e ringrazierai ancora perchè ciò è accaduto
Unico rimpianto, forse ... sarebbe potuto arrivare prima
Ma non esiste una regola, un manuale di buona condotta a cui attingere nella definizione etimologica della parola
No, non esiste nulla, sei solo TU e il TUO momento che rappresenta la svolta, il punto di non ritorno, quel 'qualcosa' che non si spiega, non si etichetta, non si definisce ... ma c'è
E da allora, da quel momento, tutto cambia
Tutto assume una colorazione diversa, le parole non sono più le stesse, le persone non sono più le stesse, i movimenti non sono più le stesse ... Niente è più lo stesso, niente è come prima
Sai di aver bisogno di questo momento, sai che è irrimediabilmente necessario anche se farà male, anche se il sangue scorrerà copioso dalle tue ferite
Sai tutto ciò, ma non ne puoi fare a meno, non ne DEVI fare a meno
Lascia che sia allora
Prendilo tutto e fallo tuo
Lascia che ti entri dentro e ti sconvolga come una scarica elettrica, lascia che i brividi salgano sul tuo corpo e lo squotano copiosi, lascia che lo stomaco ti si contorga e tu stia male, vomitando, urlando, piangendo e gridando
Lascia che tutto questo sia TUO e tu possa essere SUO
Poi, quando ti rialzerai, (perchè ti rialzerai, è sicuro), tutto sarà diverso
Non esiste un tempo massimo o limite perchè ciò avvenga, niente sarà facile ma ne varrà la pena
Il risveglio non sarà indolore ma una nuova dimensione avrà il sopravvento sulla vecchia spazzandola via come foglie al vento
E tu starai meglio
Avrai la forza per buttarti alle spalle tutto, il passato, le persone, gli oggetti, le cose, i ricordi ...
Tutto sarà in quella scatola che per troppo tempo è stata nascosta in soffitta ma che è giunto il momento tu bruci
E lo farai, senza rimorsi
Una nuova persona, una nuova dimensione di essere
Via colori opachi, via foto sbiadite, via Se e Ma, via promesse non mantenute, via ricordi infranti e regali dovuti
Tutto quello che vedrai, adesso lo vedrai con occhi diversi ...
In quel momento ... CAPIRAI
Capirai tante cose, tutto ritornerà al suo posto come un puzzle a cui mancavano dei tasselli che stavi continuando a cercare
Avrai sorprese che credevi impossibili, avrai certezze perdute, avrai conferme che, ahimè, per quanto dolorose, ti apriranno gli occhi su quello che è stato
Non aver paura, è tutto normale, è la logica conseguenza della consapevolezza che sta nascendo in te
Avrai la forza di guardare, di guardare avanti sprezzante del passato e orgoglioso del presente e del futuro
Un leggero sorriso si disegna sul tuo volto
Quanto tempo ?
Un anno, tre anni, dieci anni ?
Adesso, non fa più nessuna differenza
Quel momento è finalmente arrivato

martedì 12 novembre 2013

Espressioni

Forse è perchè sei circondato da persone 'per bene' che soffrono e perdono sempre la loro battiglia nonostante facciano continuamente sacrifici, e vedi persone 'non per bene' che, nonostante tutto, nonostante il rubare, il fottere il prossimo, l'essere falsi ed ipocriti, alla fine sempre, immancabilmente la fanno franca
Allora ti domandi che senso abbia continuare ad essere una persona 'per bene' quando, di fatto, non serve (apparentemente) a nulla
Rimani basito da madri che rinnegano le proprie figlie ed i propri nipoti
Rimani oltremodo scandalizzato da un sentimento che dovrebbe essere così naturale ed invece, ahimè, viene snaturato sino quasi al rancore acido e puzzolente

Quando cerchi di affacciarti fuori dalla finestra e vedere un raggio di sole vedi, invece, dolo tuoni e fulmini che, ingrigiti da un cielo piovoso, rombano la loro vendetta
Ma cazzo ... dove è il sole ?

La cosa strana è che ci sono situazioni di cui sei vittima e per le quali sembra tu ti debba anche scusare
Vedi persone che si annientano con le loro proprie mani e non ne vuoi rimanere risucchiato perchè sarebbe davvero qualcosa di forzatamente violento contro la tua indole
Ma dannazione ... che cazzo di mondo è mai questo dove tutto sta andando a puttane ?
E non mi riferisco alla politica o ai politici (di merda) ... no, sto parlando della vita, della vita di tutti i giorni
Quella raccontata negli album delle fiabe ai bambini prima di addormentarsi, quella urlata a squarciagola nei concerti e nelle manifestazioni
Niente ... tutto questo sembra ormai essere scomparso

La mia vita ?
Ma a chi cazzo frega oggettivamente (ed onestamente) di quello che faccio ? Di chi sono, di come sto, delle ferite nel mio cuore e dei miei orpelli illogici con cui coloro questo blog ?
A nessuno ... E levatevi dai coglioni, voi tutti che sfoggiate la vostra filosofia del cazzo credendo (e pensando) di avere sempre e solo la ragione in tasca ... Mi fate schifo

Il valore di una persona non si vede dalla firma dei suoi occhiali o della sua borsa ... ci sono situazioni, atteggiamenti che, anche se sembrano ignorate dalla controparte, di fatto invece, sono quelle proprio che fanno la differenza
E non pensare che non le veda, non le senta, non le conosca ...
Perchè sono proprio queste che mi dicono che razza di persona tu sia

lunedì 11 novembre 2013

Luce ...

E luce sia ...
O meglio, luce sarà !
Si, perchè ieri pomeriggio sono andato finalmente a scegliere le Applique / Plafoniere / Lampadari per la MIA casetta che diventa ogni giorno più bella
Ovviamente, come sempre, sono andato a scegliere gli articoli più belli e raffinati che, ahimè, sono anche quelli che costano di più
Ho una certa 'sintonia' per le scelte che non sono quasi mai economiche
Ma si sa, la qualità (e la bellezza) si pagano
Non vi dico il costo ... Soprassediamo
Sacrifici e ancora sacrifici, ma ogni attimo che trascorro in quella casa è una parte di me che si materializza
Stile rigorosamente moderno, molto Hi-Tech come tutta la casa del resto
Avrete presto mie notizie
Intanto un piccolo 'assaggio' ... Applique

venerdì 8 novembre 2013

Influssi


















Chiedo scusa ai miei 13.696.313,69 di Fans sparti in tutte le parti del globo che non anelano altro che la lettura dei miei Post su questo Blog, ma ultimamente Forze Oscure si stanno accanendo contro di me come una battaglia tra Jedi
Il Signore Delle Tenebre sta vibrando influssi nefasti contro di me che vanificano ogni mio tentativo di vittoria
E così, tra tragedie evitate, copioni incompresi, equivoci imbarazzanti e sviolate economiche che in meno di 10 secondi dilapidano un capitale a fatica guadagnato, mi ritrovo a roteare in un vortice cupo e maleodorante da cui sembra impossibile uscirne
Ma non temete ... NON CEDO !
No, NON CEDO e NON ADESSO !!!
La mia vita è stata già una salita continua, e quando credevo di aver raggiunto quantomeno qualcosa di gratificante, ecco che come i frammenti di vetro tutto si è frantumato
Così mi sono trovato svuotato, di ogni dove e cosa, mi sono trovato alla deriva sbandato da correnti marine e da fluttuanti orche assassine che non vedevano altro che la mia gola da azzannare
Così chi aveva torto è diventato colui che aveva ragione, tramutando il suo fallimento in vittoria e riversando su di me l'atto della sua scelta
Dal ricevere, mi sono ritrovato a dare e a chiedere
E dalla mia ragione, imbarazzante, ne è emerso un torto che non ha senso
Come si suol dire ... oltre al danno ... la beffa !
Ma anche se forze oscure continueranno a veleggiare contro di me, sappiate che NON VINCERANNO !
Ho troppo fatico per raggiungere quello che sono, quello che ho, la via è in salita ma intravedo uno spiraglio di luce ... Non me la lascerò scappare, non adesso, non ora che ho combattuto così a lungo ...
State tranquilli miei Fans, non vi abbandonerò !

Non può piovere per sempre ... Ricordatelo !


mercoledì 6 novembre 2013

L'Attesa ...

L'attesa ...
Speri che sia la più breve possibile
E mentre tu sei qui a scrivere, lei è 'sotto i ferri'
Si dice che è una 'passeggiata', che andrà tutto bene, che non ci saranno problemi e le solite parole di rassicurazioni
Ma sappiamo entrambi come è ...
Per chi poi sa cosa vuol dire 'andare sotto i ferri' non è mai una piacevole sensazione
Che sia una passeggiata, che sia una sciocchezza ... non fa piacere
Una preghiera
La nostra unica arma

martedì 5 novembre 2013

Un Attimo ... Una Vita

Non sei e non sarai MAI pronto a certe situazioni
Nonostante tu faccia di tutto per combattere, e per scrollarti di dosso la sensazione ineluttabile che prima o poi sai ti colpirà, quando succede crolli ...
Così, quando tuo padre ti chiama al telefono e si mette a piangere, singhiozzando parole astruse che fai fatica a comprendere perchè troppo teso e spaventato ... Ovunque tu sia, qualsiasi cosa tu stia facendo ... Cedi
Prendi l'auto e parti subito alla volta della tua città, sapendo che in questo momento lui ha bisogno di te
E non puoi cedere, TU almeno non puoi (e non DEVI) cedere perchè la forza che hai, sia essa semplice ed esigua, è l'unica arma che hai per combattere
A certe situazioni non ti abituerai mai ...
E purtroppo sai che è solo una questione di tempo
L'unica cosa che puoi fare, è sperare che quel giorno arrivi il più tardi possibile ...

lunedì 28 ottobre 2013

Il Misantropo Di Molière


















Credo non ci sia bisogno di perdersi in tanti giri di parole o commenti
Il Misantropo di Molière è una commedia che parla da se
Risvolti autobiografici ci dischiudono un personaggio che parla con la sua voce per mano dell'autore e grida il suo disappunto verso una società che non lo rappresenta e che combatte

Non so come andrà a finire, non so se ci saranno risvolti in corso d'opera ma forse, e ribadisco il FORSE, potrebbe essere il pezzo che porterò al 'Saggio' finale del IV anno dell'Arabesque ... sempre se ci sarà

Alceste contro Celimene / Moliere contro la Società Francese
Perchè ho scelto proprio questeo testo ?
Mah ... Beh, fondamentalmente (e vi prego di non mettervi a ridere) perchè nel film 'Il Tempo delle Mele 3 : L'Etudiante' c'è una conversazione tra Sophie Marceau e il protagonista proprio sul Misantropo
Lei (Sophie) è una insegnate della Sorbona e lui (Vincent Lindon) un musicista che si innamora di lei
In una cena discutono e ... Il Misantropo di Molière fa la sua comparsa

Non chiedetemi perchè o per cosa, sta di fatto che mi è sempre rimasto impresso e quando ne ho avuto l'occasione l'ho approfondito
La figura di Alceste mi piace moltissimo, forse perchè la 'sento' personalmente molto vicina a me
Comunque per adesso siamo allo 'studio', in tutti i sensi
Del personaggio, del testo, della storia ... Insomma, stiamo cominciando or ora e vediamo come andrà

Certo, sarebbe una grandissima soddisfazione riuscire a portarne anche solo una piccola parte in scena, specie poi, se la mia Celimene fosse .... Mistero .. E comunque si, proprio Lei !
Un bacio ragazzi

sabato 26 ottobre 2013

Roccia ... E Vetro














Quando hai 9 anni, credi che il mondo e la vita siano tutti per te
Il cielo è il tuo lasciapassare per scovare il sole dietro le nubi, la pioggia la tua acqua che ti fa sguazzare tra i monti e le barriere dei sogni
Quando hai 9 anni, parole come Odio Vendetta e Rancore non fanno ancora parte del tuo vocabolario
E quando hai 9 anni, pensi che non ne faranno MAI parte
Hai il sorriso stampato sulle labbra, le tue manine cercano quelle dei tuoi amici e dei tuoi genitori, le tue parole sono ancora sature del buon latte e dei CornFlakes della prima colazione mattutina insieme al vasetto di marmellata
Quando hai 9 anni, vivi il presente attimo dopo attimo, come in un sogno
Ma poi ...

Ma poi succede qualcosa che spezza l'incantesimo dei tuoi genuini 9 anni
Quando hai 9 anni, e ti uccidono il Babbo e la Mamma davanti agli occhi, tutto questo non ha più senso !
Sei ancora piccola per capire, eppure la tua mente comincia a mettersi in moto con più frenesia dei bambini della tua età, comincia ad elaborare progetti e coniare parole ed espressioni che non appartengono al lessico di una bimba di 9 anni
Il cielo non è più azzurro, il sole non risplende più
Non ci sono le belle parole, non ci sono le colazioni la mattina, non ci sono sorrisi e manine prese per mano
Quando hai 9 anni, e ti uccidono i genitori davanti agli occhi, una sola parola prende forma dentro di te e rimbomba con un frastuono assordante : VENDETTA

Ma se hai 9 anni, e vuoi UCCIDERE perchè hai visto UCCIDERE, devi aspettare
Devi aspettare di crescere, devi diventare 'grande', devi avere la padronanza ed il controllo di te, della tua persona, della tua vita, dei tuoi progetti e delle tue parole
Devi cominciare a capire quello che vedi e quello che ti circonda
Chi sono le persone di cui ti puoi fidare e quelle invece di cui non puoi farlo
Devi centellinare le parole, devi stare attenta a quello che dici ed a come lo dici
Devi scrutare, osservare, digitalizzare e aspettare ... Pazientemente devi saper aspettare !

Gli anni passano e i tuoi 9 anni non sono che un ricordo
Ma non puoi scendere a compromessi, non puoi concederti emozionio o sentimenti
Quando sei un Killer i sentimeni non abitano in te
Ecco che i tuoi 9 anni sono come una fotografia sbiadita dal tempo
La tieni nel cassetto, dentro ad un libro che non apri mai perchè sai che se così fosse, ritorneresti la bambina di un tempo, con i tuoi sogni, il tuo candore e il tuo amore per il mondo
Quando hai 9 anni tutto questo è normale
Quando cresci, quando non hai più 9 anni, tutto questo è solo una chimera

Aspetti, lentamente e con molta pazienza
Acquisisci informazioni, studi, leggi, osservi e disegni
Tutto ha una sua logica nella tua testa che comincia a dischiudere nuove prospettive
Ma c'è l'agguato dietro l'angolo
C'è il rischio che tu ti possa innamorare di qualcuno, che i tuoi sentimenti rivendichino la loro forza e vogliano uscire dalla gabbia per cui per troppo tempo sono stati incatenati
Questo è un rischio, è una anomalia del sistema che è dentro di te
Se hai 9 anni non hai problemi
Se non hai 9 anni questo potrebbe essere un Virus in grado di compromettere tutta l'operazione

Continuiamo ?

lunedì 7 ottobre 2013

Corteggiando - Piacenza - 04 & 05 Ottobre 2013


















Noi c'eravamo, anche questa volta, anche quest'anno
Qui : Corteggiando 2013
Che dire ?
Beh ... A parte il non rientrare nella rosa dei primi 3 Classificati (e ci sarebbe comunque da aprire un discorso a parte sul METRO di misura utilizzato dalla Giuria in Sala ...), devo dire che siamo stati : BRAVISSIMI ! Con la B Maiuscola !
Un perfetto connubio di gestione dello spazio scenico, spessore dei personaggi e iterazione tra gli stessi
La nostra performance è stata davvero notevole, a detta degli 'altri' che l'hanno vista !
Non c'è che dire ... Stiamo crescendo e stiamo migliorando
Il testo, Sganarello / Cornuto Immaginario di Molière è stato nuovamente rivisitato da noi, questa volta con un piede sull'accelleratore. Da qui il titolo : Sganarello in FF (Fast Forward)
In 15 minuti, tetto massimo di tempo per non essere squalificati dalla manifestazione, siamo riusciti a condensare il tutto senza perdere verve dello stesso e ironia, attribuendo al tutto una nuova (e piacevole) chiave di lettura
La settimana è stata pesante, parlo per me ovviamente, tra prove, inizio del corso di Teatro Arabesque, prove e memoria. Senza parlare del lavoro naturalmente.
Per partire alle 11.00 circa da Lucca arrivando in quel di Piacenza con un tempo che non era per nulla invitante, tra grigio, freddo e pseudo pioggia. Il classico aperitivo al famoso Bar (di cui non ricordo neanche il nome ...) e poi in teatro per effettuare prove e conoscere gli altri partecipanti.
Arrivando all'01.00 di notte per (RI)partire alla volta di Lucca, fermandosi per una pausa 'Culinaria' al solito Marameo e arrivando a destinazione, tra un viaggio all'insegna della pioggia e della nebbia, alle 05.00
Che dire ? Una bella ... BOTTA !
Comuqnue sia ne è valsa la pena ... Il teatro non ammette deroghe, richiede sacrifici ma regala moltissime soddisfazioni ... La bellezza di stare sul Palcoscenico non ha prezzo ! Non si spiega a parole ...
Il teatro bisogna VIVERLO

Un doveroso GRAZIE al mio collega di teatro PAOLO Sechi che, pur non essendo Piacenza dietro l'angolo, ci ha aiutati nella gestione tecnica Audio - Video anche questa volta, permettendoci di realizzare questo spettacolo che, senza di lui, sarebbe stato difficile gestire.
Un grazie quindi CON IL CUORE da tutti GliAvanzati !

Non posso che lasciare adesso la parola al mitico Paolo Sechi che, in classico stile 'Paolo Sechi', ha steso il suo resoconto della bellissima serata
Un grazie ulteriore per queste perle di arte letteraria che ogni volta ci regala
A voi la lettura



Corteggiando Piacenza
Paolo Sechi

Non tutti sanno che a Piacenza viene organizzata annualmente una rassegna di corti teatrali, una due giorni in cui sul profondo ma stretto palco di un teatro ricavato da una chiesa si avvicendano perle teatrali comiche e drammatiche, originali o d'autore, verosimili o surrealiste, tutte accomunate da un solo elemento: la durata. Guai a sforare oltre i quindici minuti!
Compagnie provenienti da tutta Italia, dalla relativamente vicina Milano fino alla oggettivamente distante Sicilia gruppi di attori delle più disparate realtà amatoriali giungono per sfidarsi in quarti d'ora di battute e controbattute. A questa sfida partecipa tra le altre la compagnia degli Avanzati, che quest'anno ha deciso di aggiungere sfida alla sfida: reduci dal successo di Sant'Andrea di Compito e di Barga, hanno deciso di riproporre il loro cavallo di battaglia “Sganarello, o il cornuto immaginario”, e da qui si apre la prima sfida: ridurre una commedia che dura circa un'ora a soli quindici minuti. Per farlo avrebbero dovuto premere sull'acceleratore, schiacciare continuamente il tasto del fast forward. Letteralmente. “Sganarello in fast forward” è il risultato di tale necessità, la commedia di Moliere presentata come se fosse su un nastro che viene riavvolto o mandato avanti a discrezione del copione e del suo esecutore tecnico, l'assistente alla regia, che però mancava. Dato che gli attori erano in scena, serviva qualcuno che armeggiasse con l'impianto audio, ma chi poteva assumersi questo compito? Serviva una persona di grande esperienza e finissima abilità. Non la trovarono così ripiegarono su di me. Dopo una prova insieme per capire quando, dove e come far partire la musica, ci demmo appuntamento per sabato 5 ottobre: destinazione Piacenza.
Alla sonnacchiosa alba di un sabato mattina (in realtà erano le 11:00, ma se lo dicevo facevo molta meno scena) tre vetture si incamminano alla volta di Piacenza. Un viaggio di due ore o poco più, una sosta all'Autogrill per un panino e di nuovo in viaggio tra sorpassi, contro sorpassi, inversioni ad U, inseguimenti con la stradale, okay forse qualcosina mi sto inventando. Finito il viaggio e sistemati i bagagli in albergo, si parte alla volta del teatro: si tratta di una vecchia chiesa ristrutturata, con un palco ricavato nella parte dell'ingresso e la postazione della regia nella parte opposta, dove un tempo era il presbiterio, appollaiata in cima alle gradinate. Sulle pareti laterali sono appesi i ritratti di divi del cinema(!) americano (!), tra cui uno smagliante Humphrey Bogart che accogli gli spettatori. Dietro di lui, in fondo alla navata, un juke box squadrato si staglia davanti alle tende che, con sobrietà, nascondo l'ingresso alla toilette. A fianco al palco, una scala porta ai camerini, anch'essi dal sapore hollywoodiano: un solo spazio con divisori, con moquette sul pavimento, guida rossa in terra, specchiere lungo il muro, un microonde (stavolta non me lo sto inventando!), un piccolo lavandino, ed un appendi abiti per i costumi ed i vestiti. Tempo per ammirare il tutto ce n'è più che in abbondanza, ma non c'è la testa: i pensieri corrono alla sola mezzora di prova che l'organizzazione concede per gruppo. Giusto il tempo di sistemare le entrate  e  le uscite, regolare le luci, piazzare nastri adesivi a terra per segnare posizioni di cose e persone.
Esaurito il tempo di prova, decidiamo di portare l'ansia per lo spettacolo a fare un giro per le strade di Piacenza. Esiste un posto, un locale, seminascosto tra vie e viuzze, in cui, spendendo una cifra modica, si può mettere insieme qualcosa di simile ad una cena. Si tratta di un locale a buffet che sforna a getto continuo tramezzini, insalate di riso, snack e quant'altro. La sola cosa da ordinare (e da pagare, quindi) è il beveraggio. Ligi alla tradizione e al buon senso che vuole che prima di uno spettacolo ci si tenga leggeri, pensiamo bene di abbuffarci. Del resto quando ricapita l'occasione di mangiare gratis bocconcini di pollo al curry? Trascorriamo nel sollazzo e nello svago un'oretta, poi, appressandosi l'ora della riunione delle compagnie, ci incamminiamo verso il teatro. Fuori è umido e freddo, dentro la temperatura sale per la crescente e febbrile attività di tutti: chi cerca costumi, chi vuole sapere la scaletta, chi va a truccarsi. Le compagnie che si esibiscono quella sera sono otto, Sganarello è quarto, ultimo del primo tempo. Momenti di tensione crescente mentre a poco a poco gli attori spariscono nei camerini ed il pubblico comincia a rinfoltirsi in platea. Mentre gli ultimi ritardatari entrano, il comitato organizzatore sale sul palco e segna ufficialmente l'inizio della seconda serata di “Corteggiando”. Apre le danze un diverbio teatrale tra un operatore bancario ed una donna delle pulizia romagnola sul miglior investimento dei risparmi di una donna, segue una rivisitazione nostrana e parodistica di “Salvate il soldato Ryan” che fa da spunto ad una riflessione semiseria sul teatro amatoriale. Un monologo sulla mafia è il terzo in scaletta, poi tocca a noi. Quando il monologhista termina, mi porto alla postazione di regia e ne ammiro nuovamente la disposizione delle apparecchiature: davanti a me la consolle di controllo del volume del sonoro, alla mia sinistra la colossale consolle di controllo delle luci, alla mia destra il lettore CD, sempre alla mia destra ma dietro di me la pulsantiera che aziona il movimento del sipario. Parte la commedia: Sganarello si articola con una vivacità che in nulla è stata inficiata dalla compressione nel quarto d'ora, tuttavia non posso seguire del tutto ciò che avviene sul palco, in quanto i miei occhi scorrono dai tasti sparsi ovunque al copione. Si arriva al momento culminante: il palco impiega tre secondi a chiudersi, la musica dura venti. Se voglio far coincidere le due chiusure, devo premere il tasto a diciasette secondi, ma la gente inizia ad applaudire! Io non riesco a sentire la musica, Lorenzo in scena nemmeno. Intanto il tempo sul lettore CD scorre. 14. 15. Lorenzo corre in posizione di chiusura. 16. 17. Premo il tasto. Chiusura. Buio. Applausi.
Senza neanche sforzarmi di nascondere un palese sollievo riprendo le mie carabattole e scendo dalla postazione di regia, abbarbicata là dove osano le aquile, e mi dirigo nei camerini per condividere la soddisfazione di uno spettacolo fatto e fatto bene. Ora non resta che attendere la fine delle esibizioni ed il verdetto della giuria. Dopo un'altra carrellata di pezzi metafisici con bara in scena, in dialetto siculo ambientati in un campo santo (giusto per rimanere in tema), sketch di Campanile e deliri di don Chisciotte si arriva al momento del verdetto. I giudici si ritirano, gli organizzatori ringraziano, gli attori fremono, la tensione incrementa, i giudici escono, il silenzio scende in platea. Il terzo posto va a duna compagnia esibitasi il giorno prima, il secondo la monologhista che ha tuonato contro la mafia. Sale sul gradino più alto del podio...la compagnia che ha portato in scena Campanile. Con un po' di delusione, perché in fondo la speranza di vincere c'è sempre, riprendiamo la roba e lasciamo il teatro, alla volta della cena organizzata (ma non offerta) dall'organizzazione. Antonio ed io non possiamo partecipare, in quanto, non fermandoci per la notte, ci aspetta il lungo viaggio di ritorno. Viaggio in cui ammetto di non essere stato granché di compagnia visto che per due volte l'abbiocco folgorante ha avuto ragione di me e delle mie buone intenzioni di rimanere sveglio. Tornati in Toscana coroniamo l'esperienza nel sacrario lucchese di ogni spettacolo teatrale, il luogo dove ogni attore amatoriale, dopo lo spettacolo, va a rendere grazie: il Mara Meo di Lammari. Sono le quattro di mattina, e nel locale semideserto, davanti ad una pizza fumante solleviamo i nostri bicchieri di chinotto (le birre, dopo le tre, non le servono anche se hai più di cento anni): agli Avanzati!

Antonio aggiunge ...
Raga che botta ! Alle 05 a dormire, e sveglia l'indomani alle 08

venerdì 20 settembre 2013

Una Bella (E Piacevolissima) Serata ...


















Ieri sera
Una bella e piacevolissima serata insieme ad una persona altrettanto bella e piacevole ma, soprattutto ... SPECIALE !
Una cena tranquilla, informale
Una lunga e sana chiacchierata dove ognuno dei due si è 'aperto', mettendo sul tavolo ciò che più gli stava a cuore
Il passato, il presente ed il futuro
Ma tutto sempre nella più totale e fresca comunicazione, senza malizia, senza imbarazzo ma anzi, con un pizzico di ironia (e auto ironia) che non guasta mai
Era da molto (troppo) tempo che non stavo così bene ...
Alle volte, davvero ... basta poco ! E tutto, con semplicità, acquista un nuovo colore !
Un abbraccio !

venerdì 13 settembre 2013

Reunion ... Preparativi

A poche ore da quella che è stata nominata 'Reunion Da Antonio' con i miei compagni di Teatro Arabesque
Domani sera, 14.09.2013 in quel di Casetta MIA
I preparativi fervono, stasera le ultime spese per preparare il tutto
Voglio che tutto sia PERFETTO
Domattina (ovviamente) in ufficio (merda !!! proprio domani !!!) e poi a casa a cominciare a preparare coadiuvato dal prode Paolo, collega di Teatro
Stay Tuned

venerdì 9 agosto 2013

La Forza Delle Parole
























Ho sempre pensato che il dialogo prima di tutto, sia il confronto dell'intelligenza tra due persone
Il dialogo, la comunicazione, è la forma primaria che ci permette di metterci in contatto con l'altro, con chi abbiamo davanti o più semplicemente, con noi stessi
Non è facile parlare, non è facile comunicare ma quando due persone si siedono davanti ad un tavolo, con una birra in mano e parlano, si conoscono ...
Non c'è effetto migliore per la nascita di qualcosa
Sia essa amicizia, affetto, amore o qualsiasi altra definizione vogliamo darle
Ieri sera ... Una bella, bellissima discussione
Un bellissimo confronto
Ne valeva la pena

giovedì 8 agosto 2013

La (RI)nascita Delle Emozioni















La finestra è aperta
Filtra la luce notturna e l'ebrezza della sera
Si respira
Non riesco a dormire
Silenzio
Vado in cucina
Stappo una birra ... Rossa, rigorosamente
E' bella ghiacciata
Accarezzo la mia schiena con la bottiglia fredda
Sensazioni, emozioni, brividi
Come quelli provati quando ho sentito per la prima volta la sua voce al telefono

mercoledì 7 agosto 2013

Barga P.zza San Rocco : 02.08.2013


Ci siamo ... Barga - P.zza San Rocco H 22.00 02.08.2013
A parte il Navigatore che ci porta su sentieri fangosi e strade angustie, allontanandoci sempre di più da Barga e la sua Piazza (risolto con il vecchio sistema del chiedere al passante che incontri per strada ...), quella sera, quel Venerdi 02.08.2013 ci sarebbe stata l'esibizione, il nostro spettacolo
Dopo un Lunedi in cui tensioni e discussioni avevano macchiato lo spirito del gruppo, l'unico mio pensiero era per quel Venerdi ... Ci esibiamo, andiamo in scena, facciamo TEATRO !
Questo era il mantra che mi ha accompagnato sino a quella sera, scevro da giudizi e commenti nei confronti di chi mi stava vicino ma concentrato a dare il meglio di me. E così è stato !
E ne sono orgoglioso !
Ugo, Agnese ... se ci foste stati, sareste stati orgogliosi del Vs allievo e non avrei potuto che dirvi ancora grazie per tutti gli insegnamenti che mi avete dato

La compagnia Gli Avanzati ha portato in scena 'Sganarello / Il Cornuto Immaginario' libero adattamento dell'opera di Molière
Beh, che dire ?
Meraviglioso ! E' andato benissimo, lo spettacolo è stato un successo
Coesione tra il gruppo (quasi), empatia ed affiatamento ... Tutto perfetto
Le entrate e le uscite in scena, i silenzi, i monologhi e, chicca, l'interazione con il pubblico
Eh si miei cari, perchè questa volta, a dispetto di altre, lo spettacolo era all'aperto in piazza, adibita a Palcoscenico con tanto di quinte e panchine
Insomma, il valore aggiunto del pubblico e la sua partecipazione ha fatto il resto
E' bellissimo recitare NEL pubblico, vederli davanti a te, poterli interrogare, toccare, sentire ...
Credo questo sia stata quella motivazione in più che ha fatto la differenza !
E ne è valsa la pena
Dopo una giornata di lavoro, si esce dall'ufficio e subito in macchina alla volta di Barga
Lo spettacolo è alle 22.00 circa, sono le 18.30 e bisogna fare le prove tecniche. Vedere la piazza, prendere dimestichezza con gli spazi e il pubblico ... Insomma, c'è da lavorare
Ma il risultato finale, l'essenza di quello che è stato Teatro, ci ha ripagato del duro lavoro
A breve qualche scatto della serata

Lascio la parola a Paolo, mio compagno di teatro in quel dell'Art&Danza a cui va il merito della sua presenza e del suo aiuto nella gestione delle musiche
Grazie !

SGANARELLO Extreme 



La bellezza del teatro è che ogni spettacolo ha una sua vita, una sua unicità che rende ogni replica diversa da quelle che la hanno preceduta e da quelle che la seguiranno. E questo accade perché lo stato d’animo degli attori non è mai lo stesso da spettacolo a spettacolo, ma soprattutto perché a non essere mai lo stesso è il pubblico, la platea che si affaccia a proscenio. Proscenio…platea…termini propri del teatro inteso come luogo fisico, come edificio adibito alla rappresentazione teatrale. Ma se questo edificio non esistesse? Se a prestarsi come luogo per la rappresentazione fosse una piazza di paese, magari di ridotte dimensioni e contigua ad una via pedonale? Se non esistesse il confine tra proscenio e platea, e a separare la scena dalla strada fosse una sola panchina?
Avremmo una delle situazioni più difficili e al tempo stesso esaltanti per un attore: la fusione con il pubblico. Questo hanno fatto gli Avanzati, portando il loro Sganarello non davanti ad un pubblico, ma al suo interno: Celina fugge in platea per sfuggire a Gorgibus, che le arranca dietro con passo incerto e cadenzato da una sequela di improperi in veneto. E mentre il pubblico segue la scena alle sue spalle, Lelio appare con un roboante proclama che fa sobbalzare i più impreparati tra gli spettatori. E ancora Sganarello stesso che nella foga del furore e dell’alcol inciampa a pochi centimetri dalle prime file. E mentre la vicenda scenica si snoda nella sua equivoca trama, a meno di un metro scorre la gente di Barga in tutta la sua varietà. Passa il disinteressato che, senza rallentare il passo, getta una fugace occhiata alla scena, concedendosi un attimo di distrazioni dai suoi immediati pensieri, nei quali si rituffa quasi subito. Passa il curioso che dall’andatura rapida e decisa pian piano rallenta, fino a fermarsi ad assistere (a scrocco) allo spettacolo. E poi passano loro, i bambini: candidi, ingenui, terribili, silenziosi, chiassosi. Alcuni rimangono affascinati ad assistere ad una vicenda animata e vivace che pure non possono intendere per una malizia che in loro ancora non è sopraggiunta (ma è questione di poco). Qualcuno prova anche a sedersi sulla panchina posta a confine e sbarramento della scena, per essere subitaneamente rimosso dall’imbarazzato genitore che sibila: “Levati di lì!”. Uno, evidentemente poco interessato alla vicenda che ha attirato i suoi amici, non smette un solo secondo di urlare, arrivando a pronunciare suoni inarticolati come sfida alla madre che reiteratamente lo aveva invitato a tacere. Infine, quando ritiene sufficiente la frangitura di beneamati fin lì fornita, cambia tono e con tono da navigato intenditore fa: “Non mi sembra una recita…bella. Mi sembra…noiosa.” Ah, l’infanzia. Ma anche la senilità ha le sue perle: una nonna, vedendo la piccola nipotina dare in ismanie indicando il cavallo di Lelio, intendeva portare la nipote a vedere tale nobile e posticcio destriero da vicino. Peccato che il cavallo in quel momento fosse in scena, dalla parte opposta a quella in cui nonna e nipote si trovarono. L’intervento della mamma ha dissuaso le due dal compiere un gesto molto tenero ma anche molto inappropriato. Situazioni difficili, come vedete, ma dalle quali gli Avanzati hanno saputo trarre forza ed energia per mettere in scena una delle più energiche e intense repliche di Sganarello. Al termine il calore degli applausi e del vino rosso hanno rinfrancato gli attori, che hanno potuto degnamente festeggiare l’ottima riuscita dell’ultima replica estiva di “Sganarello o il cornuto immaginario”.
[Paolo Sechi]

martedì 6 agosto 2013

Il Migliore Amico

 















Spesso ci sentiamo soli, dimenticati da tutti e da tutto
Spesso dobbiamo fare i conti con il nostro dolore, le nostre paure e le nostre angoscie
Spesso crediamo che nessuno ci ascolti, che anche i nostri 'amici' (o quelli che consideriamo tali) siano sordi al nostro richiamo d'aiuto
Ma c'è Qualcuno che non ci lascerà MAI soli
Qualcuno che non aspetta altro che gli si rivolga il nostro grido d'aiuto
Il nostro sorriso, le nostre lacrime, i nostri urli e le nostre debolezze. 
Quel Qualcuno che ci prenderà per mano e ci accompagnerà nel cammino della gioia e della rinascita

Condivido con Voi queste righe ... 
Mi hanno commosso a tal punto da far scendere sul mio viso ben più di una lacrima ...

Una volta un sacerdote stava camminando in chiesa, verso mezzogiorno, passando dall'altare decise di fermarsi lì vicino per vedere chi era venuto a pregare. In quel momento si aprì la porta, il sacerdote inarcò il sopracciglio vedendo un uomo che si avvicinava; l'uomo aveva la barba lunga di parecchi giorni, indossava una camicia consunta, aveva una giacca vecchia i cui bordi avevano iniziato a disfarsi. L'uomo si inginocchiò, abbassò la testa, quindi si alzò e uscì. Nei giorni seguenti lo stesso uomo, sempre a mezzogiorno, tornava in chiesa con una valigia... si inginocchiava brevemente e quindi usciva.
Il sacerdote, un po' spaventato, iniziò a sospettare che si trattasse di un ladro, quindi un giorno si mise davanti alla porta della chiesa e quando l'uomo stava per uscire dalla chiesa gli chiese: "Che fai qui?". L'uomo gli rispose che lavorava nella zona e aveva mezz'ora libera per il pranzo e approfittava di questo momento per pregare, "Rimango solo un momento, sai, perché la fabbrica è un po' lontana, quindi mi inginocchio e dico: "Signore, sono venuto nuovamente per dirti quanto mi hai reso felice quando mi hai liberato dai miei peccati... non so pregare molto bene, però Ti penso tutti i giorni... Beh Gesù... qui c'è Jim a rapporto".
Il padre si sentì uno stupido, disse a Jim che andava bene, che era il benvenuto in chiesa quando voleva. Il sacerdote si inginocchiò davanti all'altare, si sentì riempire il cuore dal grande calore dell'amore e incontrò Gesù. Mentre le lacrime scendevano sulle sue guance, nel suo cuore ripeteva la preghiera di Jim: "Sono venuto solo per dirti, Signore, quanto sono felice da quando ti ho incontrato attraverso i miei simili e mi hai liberato dai miei peccati... non so molto bene come pregare, però penso a te tutti i giorni... beh, Gesù... eccomi a rapporto!".
Un dato giorno il sacerdote notò che il vecchio Jim non era venuto. I giorni passavano e Jim non tornava a pregare. Il padre iniziò a preoccuparsi e un giorno andò alla fabbrica a chiedere di lui; lì gli dissero che Jim era malato e che i medici erano molto preoccupati per il suo stato di salute, ma che tuttavia credevano che avrebbe potuto farcela. Nella settimana in cui rimase in ospedale Jim portò molti cambiamenti, egli sorrideva sempre e la sua allegria era contagiosa. La caposala non poteva capire perché Jim fosse tanto felice dato che non aveva mai ricevuto né fiori, né biglietti augurali, né visite. Il sacerdote si avvicinò al letto di Jim con l'infermiera e questa gli disse, mentre Jim ascoltava: "Nessun amico è venuto a trovarlo, non ha nessuno". Sorpreso il vecchio Jim disse sorridendo: "L'infermiera si sbaglia, però lei non può sapere che tutti i giorni, da quando sono arrivato qui, a mezzogiorno, un mio amato amico viene, si siede sul letto, mi prende le mani, si inclina su di me e mi dice: «Sono venuto solo per dirti, Jim, quanto sono stato felice da quando ho trovato la tua amicizia e ti ho liberato dai tuoi peccati. Mi è sempre piaciuto ascoltare le tue preghiera, ti penso ogni giorno... beh, Jim... qui c'è Gesù a rapporto!
A volte basta fare silenzio dentro di noi per comunicare con Dio in un modo speciale....
La preghiera nel silenzio di una chiesa, della propria casa, del nostro cuore ci unisce a Dio, ci riempie di gioia e ci colma di pace.
E’ nel silenzio che possiamo maggiormente ringraziarlo per tutto il Suo amore.
Diceva Madre Teresa di Calcutta che pregare è un proprio segreto… e nel silenzio del cuore tale rimane... si può pregare per la gente povera, per renderci umili, per la fede, per i bisognosi.
E’ nel silenzio del cuore che possiamo Chiedere a Dio Padre di espiare le nostre colpe. Fare una preghiera al giorno è anche un modo per Salutarlo, per ricevere la sua benedizione e la sua Misericordia… Si, è nel silenzio del cuore che Dio ci fa sentire la sua voce… Sempre con umiltà, perché Dio ascolta il grido semplice e umile del povero e della vedova

lunedì 5 agosto 2013

Erotismo























Le parole non servono ...
Importanti novità ...
Importanti cambiamenti ...

sabato 3 agosto 2013

Raga .... Che BOTTA !!!














Dunque,  è sabato
La data : 03.08.2013
A letto alle 3 di mattina, sveglia alle 7
C'ho 'na botta che non mi reggo in piedi
Ieri lo spettacolo a Barga !
Raga ... M E R A V I G L I O S O !!!
Poi, quando mi sveglio vi racconto tutto
Ora sono al lavoro ! (Si, lo so ... E' sabato e io sono qua !!!)
Maledizione, buon per voi che siete invece al MARE !
C'ho 'na piomba che mi arrampico per non cadere
Comunque a breve i resoconti dello spettacolo : Apotesi (RE)Invented !
Stay tuned !

lunedì 29 luglio 2013

27.07.2013 S. Andrea Compito : GliAvanzati & Sganarello

Nonostante oggi non stia bene, non lo so ...
Una forma di malessere generale, interiore, personale
E' difficile da spiegare, almeno a parole
Nonostante questo, faccio uno sforzo e condivido con Voi il nostro spettacolo di Sabato scorso, il 27.07.2013 in quel di S. Andrea di Compito
Non era la prima volta che ci esibivamo in quel luogo, ma era la prima volta che lo facevamo da soli come compagnia ... Gli Avanzati
Il mio collega di teatro Paolo era presente ... E a cui devo un particolare GRAZIE oltrechè per la sua presenza, per averci aiutato con le musiche di scena

Queste le sue bellissime parole

Sganarello o Il Cornuto Immaginario (Moliere)



Esistono coppie che, ardenti di passione, desiderano coronare con le giuste nozze il loro sogno d’amore. Esistono coppie che, dopo le giuste nozze di cui sopra, vedono affiancarsi all’amore quel sentimento di rassegnazione e sopportazione che spesso per il marito ha il sapore del legno. Il legno del mattarello con cui la moglie gli esprime il suo disappunto. Ora, che succederebbe se questi due modi di vivere la coppia si incontrassero, o meglio si scontrassero? Che succederebbe se, per un bislacco gioco del destino, una ragazza smarrisse il ritratto dell’innamorato, ed tale ritratto fosse casualmente ma inopportunamente ritrovato da una moglie non proprio soddisfatta della condotta del marito? Nella realtà ne nascerebbe, prendendo a prestito un’espressione tecnica dell’ambito sociologico, “un casino che la metà basterebbe”. E in scena? Pure. In un vorticoso turbinare di equivoci e di gottini di vino, i protagonisti si accusano e si scusano, rinfacciano e negano, tramano e rimuginano, tutti invischiati in una situazione in cui nulla sembra ciò che è.
Gli Avanzati portano in scena una rocambolesca vicenda tragica (per i protagonisti) e comica (per gli spettatori), e lo fanno con grande spigliatezza e padronanza del testo, unita alla cura per la pulizia dei movimenti e dei gesti, e alla notevole caratterizzazione dei personaggi:
Celina (Barbara Puppa), la giovane il cui amore per il suo spasimante è tale da portarla a sfidare la volontà del padre, ma anche nel cercar vendetta quando lo crede traditore.
Gorgibus (Antonio Lampo), vecchio avido di schei (ovvero il vil denaro, la pecunia, l’argent, insomma ci siamo intesi) deciso a far sposare la figlia Celina con un buon partito che però ella non ama, ma non è un problema per Gorgibus, dato che per lui  “l’amor nasce dal matrimonio” e, manco a dirlo, il matrimonio nasce dagli “schei, tanti schei, beli schei”.
Lelio (Luca Pieretti), un giovane baldanzoso sempre appresso al suo fido e nitrente destriero, innamorato di Celina, da cui è ricambiato, colmo di vigore, di passione, ma non di schei, e pertanto mal visto da Gorgibus.
Sganarello (Lorenzo Bonaccorsi), povero e semplice uomo che cerca di affogare uno ad uno i dispiaceri della vita nei rossi rivoli del vino. E dal momento che i suoi dispiaceri sono tanti, ha bisogno di molto, molto, molto vino.
Infine la moglie di Sganarello (Giovanna La Russa), donna resa arcigna dal costante compito di staccare il marito dal fiasco, compito che suo malgrado è costretta a svolgere con l’uso del mattarello, lo strumento con cui da secoli le brave donne di casa inculcano la creanza ai maschietti più disordinati e distratti.
Uno spettacolo piacevole che ha allietato la serata del pubblico giunto a Sant’Andrea di Compito invitando i presenti a riflettere che “a volte le cose non sono quello che sembrano”.
(Paolo Sechi)