giovedì 12 giugno 2014

Apoteosi (RE)Invented : La Recensione
















Non poteva mancara la recensione del nostro fidato amico (e tecnico Audio/Luci) Paolo Sechi
Recensione che riporto con molto piacere su queste pagine, già onorate di aver riportato altri suoi interventi nel mio personale percorso
teatrale
Una persona dall'arte sopraffina della scrittura, dotato di grande delicatezza espressiva ma estremamente diretto e preciso nell'esposizione dei fatti
Lascio pertanto a lui la parola, non prima di averlo ringraziato a caratteri cubitali per quello che ha scritto e per averci aiutato nella gestione dello spettacolo in opera di tecnico Luci/Audio
Grazie Paolo !

Il Matrimonio Perfetto : 07 Giugno 2014
Teatro I. Nieri Ponte A Moriano : Lucca 21.15

Un matrimonio perfetto ed un battesimo di fuoco
Nella vita di ogni giovane compagnia arriva il momento in cui si sente la voglia, spesso tanto intensa da divenire una necessità, di mettere da parte i corti e gli sketch e affrontare un’opera lunga, di mettere in scena uno spettacolo di più di un’ora. Un’ora sul palco, con una tensione che non deve mai calare, con il peso di una storia dal lungo sviluppo da raccontare senza annoiare e senza annoiarsi. Difficile, ma appagante. Tuttavia l’impresa può essere resa ancora più difficile e ancora più appagante. Come? Scegliendo di mettere in scena una di quelle commedie dell’equivoco dal ritmo serrato, con fulminei scambi di battute quasi monosillabiche. Ed è proprio questa la strada che hanno intrapreso gli Avanzati, quando hanno posato i loro occhi scenici su “Il matrimonio perfetto” di Robin Hawdon, una commedia più che brillante ambientata in un albergo in cui Bill e Rachel stanno organizzandosi per il loro matrimonio, senonché una ragazza misteriosa sarà il motore di una serie di malintesi, scambi di persona, scambi di ruoli, fino allo scoppiettante e turbolento finale.
Nella preparazione che segue gli Avanzati ricreano le scene, provvedono ai costumi, alle musiche e pianificano gli effetti di luce. Resta solo un dettaglio, una domanda a cui rispondere: se siamo tutti in scena, chi si occupa di regolare le luci e inserire musiche ed effetti sonori? Ma lo scrivente, ovviamente, il quale ha ormai la sua brava esperienzina di tecnico luci&suono con Sganarello.
Le prove si svolgono, giorno dopo giorno, fino ad arrivare al debutto: 7 giugno, Ponte a Moriano. Si va in scena alle 21, ma già alle 14:30 gli Avanzati calcano il palco per sistemare la scena, in cui spicca, tra i vari elementi, la pregevolissima porta scenica fornita da Lorenzo, la quale trionfante sul suo telaio, segna lo spartiacque tra le due camere e il confine tra vicende simultanee e parallele. Nel frattempo il sottoscritto prende confidenza con il mixer audio e con il mixer luci: probabilmente solo la console del tenente Sulu sull’Enterprise ha più tasti (uno o due di più). Ma nonostante l’inibizione iniziale, il mixer si rivela di facile utilizzo. Unica nota dolente, le sedie assegnate al mixer non sono altro che le poltroncine di sala, decisamente basse rispetto al piano di lavoro, e separate dal bracciolo. Con grande soddisfazione per entrambe le mie terga inferiori, la posizione di lavoro migliore si rivela essere seduto a cavallo del bracciolo. Non correvo certo il rischio di addormentarmi, così come non lo correvano gli Avanzati, che tra prove, sistemazioni di scenografia, aggiustamenti di luci, regolazioni di volumi, vedevano rapidamente appropinquarsi l’ora del debutto. Sistemate la scena e l’agghindamento della platea, gli attori passano nei camerini sottostanti, dove tra trucco e parrucco cominciano a divenire il proprio personaggio. I minuti scorrono, la tensione sale, i primi spettatori ( quei martiri che conservano la buona abitudine di arrivare per tempo e non a spettacolo cominciato) cominciano ad avvicinarsi alla biglietteria, cosa che spinge le maschere a chiedere quando è possibile aprire la platea per farli entrare. Prendiamo dieci minuti, per gli ultimi dettagli, il riscaldamento della voce e il rito con cui tutti i coinvolti uniscono le loro mani gridando all'unisono il tipico augurio teatrale (non occorre che specifichi quale sia, vero?). Il pubblico entra in sala, la platea comincia a riempirsi, passa l'ora dell'inizio e ancora entra gente. Aspettiamo. Aspettiamo... aspettiamo. Ormai l'ora si attarda, gli ultimi spettatori entrano, le maschere spengono le luci in sala. L'ultimo spettatore trova il suo posto. Abbasso gli interruttori sul mixer, e dietro il sipario cala il buio completo. Posso immaginare le emozioni che scorrono dall'altra parte quando le fioche luci dei riflettori si spengono: un solo istante in cui si mozza il respiro e nella mente un solo pensiero, incisivo e illuminante come un lampo, “Si comincia!”
Il cigolio del sipario che si apre, le luci che si alzano sulla scena e via: un'ora e mezza filata a ritmo serrato, senza tempi morti, pena l'affievolirsi di una commedia che ha la sua forza proprio nella vivacità. Ingressi e uscite, tutto a tempo. Battute e risposte, tutto a tempo. Cambio di posizioni, prese e cadute, tutto a tempo come in un orologio. Una storia che scorre piacevole in tutto il suo intricato intreccio, fino alla battuta finale. Buio in scena, luce in scena e sulle note di Fever (Peggy Lee, ma di certo lo sapevate) gli Avanzati escono dalle quinte per prendersi la stra-meritata pioggia di applausi, mentre io mi accascio alla mia postazione, potendo finalmente tirare anche io un soddisfatto respiro di sollievo.
Un gradito giro tra gli spettatori rimasti ad accogliere gli attori per congratularsi, il tempo di smontare la scena, e tutti in pizzeria a finire in gloria la perfetta riuscita del “matrimonio perfetto”, che poi è la perfetta riuscita del “battesimo perfetto” , il debutto degli Avanzati con un' opera lunga, la prima di una serie che ci auguriamo essere molto lunga.

Grazie di cuore Paolo !

1 commento:

  1. Di nulla.
    Grazie a te per le belle parole.
    E agli Avanzati per questa opportunità.

    RispondiElimina